Visto B1
Il visto d’affari, o visto B1, è di tipo non-immigrante e viene rilasciato a coloro che intendono recarsi negli Stati Uniti, per un periodo di tempo limitato e per trattare d’affari.
Potete richiedere un visto B-1 qualora vogliate svolgere una delle seguenti attività di natura commerciale o professionale:
- Riunioni con colleghi di lavoro;
- Convention scientifica, professionale o per affari, in date specifiche;
- Controllo dell’andamento di una società in cui si abbia fatto un investimento sostanziale;
- Negoziazione di un contratto;
- Attività di tirocinio di durata limitata;
- Acquisto di beni immobili;
- Transito negli Stati Uniti;
- Altri motivi di natura affine.
Se siete beneficiari di un visto B1, non potete assolutamente ricevere e accettare alcun tipo di pagamento, come stipendio o compenso.
Tuttavia, tenete presente che alcune attività contemplate nel visto B1, si può richiedere l’autorizzazione di lavoro (EAD), tramite il modulo I-765:
- Collaboratore (collaboratrice) o badante domestico che accompagna un datore di lavoro che cerca ammissione o è già negli Stati Uniti con un visto B, E, F, H, I, J, L, o TN;
- Collaboratore (collaboratrice) o badante domestico di un cittadino americano che risiede permanentemente o soggiorna in un paese straniero e che si reca per un breve periodo negli Stati Uniti.
La legge americana prevede che per ottenere il visto B1 è necessario convincere il Consolato Americano che si posseggano legami con l’Italia dai quali si possa desumere l’intento di non voler emigrare negli Stati Uniti. Infatti, il motivo più comune di rifiuto del visto B1 è quello ai sensi della sezione 214(b) dell INA (Immigration and Nationality Act), per mancanza di “intento non-immigrante“.
Cosa fare in caso di rifiuto del visto B1
Qui di seguito riporto una serie di possibili soluzioni al problema del rifiuto 214(b) del visto B1:
1. Ripresentare la domanda con maggiore documentazione a supporto
Il rifiuto 214(b) del visto B1 non è permanente, e la domanda può essere ripresentata anche subito che vi sia stato rifiutato. Chiaramente, all’intervista successiva sarà necessario presentare più documenti a supporto dell’intenzione di non voler entrare negli Stati Uniti per rimanervici in modo permanente;
2. Fare richiesta per un altro tipo di visto
Non tutti i visti sono soggetti alla normativa INA 214(b). Se proprio non riuscite a convincere il Consolato di avere forti legami con l’Italia, potreste provare a chiedere un visto che permette il “doppio intento”, ossia che non obblighi il richiedente a dimostare l’intento non-immigrante. Questi visti sono l’ H-1B, O-1 e L-1. Una forma limitata di doppio intento è permessa anche per i richiedenti dei visti E-1 e E-2.
3. Aspettare sei mesi e provare a fare la domanda per ESTA
Il rifiuto del visto B1 comporta la revoca automatica dell’autorizzazione di viaggio ESTA. Tuttavia, la domanda per l’ESTA può essere ripresentata, e ci sono alcune probabilità che venga approvata, specialmente dopo aver aspettato almeno sei mesi dal rifiuto del visto B1. In ogni caso, anche se l ESTA vi venisse poi approvato, preparatevi per una lunga intervista con gli ufficiali della dogana una volta arrivati negli Stati Uniti, i quali saranno al corrente del precedente rifiuto del visto.
Non accetto casi di visti B-1 o B-2 rifiutati.
B-1 in lieu of H-1B
In casi di progetti a breve termine che necessitano di un lavoratore straniero qualificato, il visto “B1 in lieu of H-1B” può essere una buona opzione per i professionisti al posto di un tipico visto H-1B. Con soli 65.000 visti H-1B emessi ogni anno—insieme a un ulteriore 20.000 per coloro che hanno ottenuto un master negli Stati Uniti—i datori di lavoro devono spesso diventare creativi su come portare lavoratori stranieri qualificati in America.
Un’opzione che non ha avuto molta attenzione è questo “B-1 in lieu of H-1B”, anche se non è un rimpiazzo del visto H-1B, e può solo essere utilizzato in situazioni molto specifiche.
La designazione “B-1 in lieu of H-1B” non è una propria categoria di visto indipendente. Piuttosto, è un visto H-1B riservato ad alcune limitatissime circostanze in cui il lavoratore specializzato possa essere “più adeguatamente” classificato come B-1.
Per ottenere un visto “B-1 in lieu of H-1B”, i candidati devono:
- essere impiegati e pagati da una società straniera;
- avere un diploma di laurea, o un’esperienza equivalente;
- lavorare in un occupazione che richiede una laurea quadriennale; e
- essere impiegato negli Stati Uniti per un breve periodo, preferibilmente solo pochi mesi.
I visti “B-1 in lieu of H-1B” non sono basati su petizioni USCIS I-129, e i candidati possono richiederlo direttamente al Consolato Americano.
Visto B-2
Inoltre, coloro che vogliano recarsi negli Stati Uniti per attività ricreative come il turismo per un periodo superiore ai 90 giorni, possono beneficiarsi di un visto per turismo, o visto B-2.
I cittadini di alcuni paesi non hanno bisogno di richiedere un visto se provengono da paesi che partecipano al programma di esenzione dal visto (Visa Waiver Program o VWP). Una lista completa dei paesi che possono beneficiarsi dell’esenzione dal visto è disponibile nel sito del Dipartmento di Stato Americano.
Tuttavia, anche i cittadini di paesi VWP, possono richiedere un visto B1 o B-2.
In ogni caso, è necessario dimostrare che lo scopo del viaggio è di entrare negli Stati Uniti per svolgere attività legali, che il periodo di permanenza è limitato, e che si possiedono fondi per coprire le spese del viaggio.
Inoltre, bisogna dichiarare di avere una residenza fissa al di fuori degli Stati Uniti o altri legami vincolanti che garantiranno il ritorno all’estero, al termine della visita. Una delle ragioni più comuni di diniego del visto B-1 è la mancata dimostrazione di avere legami forti con l’Italia, chiamato anche diniego 214(b).
La domanda per il visto B1 o B-2 va presentata al Consolato Americano del proprio paese di residenza. Alcuni consolati hanno una procedura accelerata per fare domanda per un visto d’affari.
Il periodo di soggiorno iniziale può essere di 6 mesi massimo, e in alcuni casi può essere prorogato di ulteriori 6 mesi.
Il coniuge e i figli di un beneficiario di un visto B1 o B-2, non acquisiscono il medesimo stato giuridico, cosi come avviene per gli altri visti di lavoro o da investimenti.
Chiaramente, è molto complicato spiegare all’ufficiale al consolato che una vacanza di 90 giorni non è sufficiente. Come si fa ad andare in vacanza per sei mesi se si ha un lavoro? Chiaramente, non si può, e lo sanno bene al Consolato Americano.
Questo scatena il dubbio successivo, ossia come si possa andare in vacanza per 6 mesi e mantenersi negli Stati Uniti se non si ha un lavoro. Sostenere di poter stare gratuitamente da amici e parenti peggiora anche le cose, dato che a quel punto l’ufficiale consolare sarà incline a pensare che volete andare in USA e rimanerci a tempo indeterminato.
Per ottenere il visto B-2, è necessario dimostrare di avere forti legami con il proprio paese di origine, ai sensi della legge INA 214(b). Per legami, gli americani intendono soldi liquidi, proprietà immobiliari, e aziende ben avviate.
Al Consolato Americano non sono ingenui, e lo sanno bene che quasi tutte le persone che si presentano con una richiesta di visto B-2 vogliono venire negli Stati Uniti per lavorare illegalmente. Nella stragrande maggioranza dei casi, peraltro, l’argomento “voglio andare in vacanza” è assolutamente improponibile, siccome in genere il visto B-2 viene chiesto da persone che sono già venute precedentemente in America con l’ESTA, possibilmente per tutto il periodo di tre mesi concesso.
Dato che il rifiuto del visto B2 comporta anche l’automatica revoca dell’ESTA, non solo si rischia di sprecare i 160 dollari della tassa consolare, ma anche di non tornare in USA per molto tempo. Infatti, anche provando a rifare la domanda per l’ESTA, bisognerà rispondere “SI” alla domanda “ti è mai stato rifiutato un visto”, che produce quasi invariabilmente il rigetto della domanda e l’invito a ripresentarvi al Consolato, dove qualche tempo addietro vi avevano liquidato con un diniego del B2.
Contatta un avvocato a New York per maggiori informazioni sui visto B-1 e B-2